Una panoramica di ciò che hanno di interessante da mostrare al visitatore le molte Città Venete definite “minori” solo perché più piccole; due capoluoghi compresi. Ma tutto il resto, provincia per provincia, pone in risalto ciò che di bello c’è da vedere e conoscere.

Nelle note che seguono non si parla più di Venezia, Verona, Vicenza, Padova e Treviso, le città d’arte per eccellenza del Veneto. L’attenzione è al contrario rivolta su ciò che le due restanti province (Belluno e Rovigo) e le città che per convenzione vengono definite “minori” hanno di interessante per i visitatori: storia, monumenti, chiese, curiosità. Eccole, città e cittadine, tutte in fila da ovest verso est.
Provincia di Verona

Si comincia da Peschiera del Garda. Tra il lago e il Mincio, ecco canali e ponti, belle chiese e palazzi storici, fortificazioni e piccoli moli dove sostano le barche. Peschiera è famosa per la sua Fortezza o Rocca; un piccolo gioiello d’architettura, racchiuso in un’imponente cinta muraria a forma pentagonale che risale al Cinquecento, munita di bastioni e imponenti porte d’accesso. Della stessa epoca è il Ponte dei Voltoni, dagli interessanti archi in cotto.
Poco a sud di Verona ecco Isola della Scala e Villafranca di Verona. Isola è nota per la sua Torre Scaligera, fatta erigere da Mastino II della Scala nel 1136 a completamento del complesso sistema difensivo. La tipologia della fortificazione, costituita dalla torre con rivellino a camera, deriva dallo schema delle porte cittadine adottato dagli Scaligeri per la difesa delle mura magistrali di Verona e Vicenza. Un secondo castello scaligero lo troviamo a Villafranca di Verona ed è un castello “celebre”, perché Shakespeare vi ha ambientato alcune scene del suo “Romeo e Giulietta”. A Villafranca sono parimenti interessanti l’Oratorio di Cristo – la più antica chiesa del territorio –Palazzo Bottagisio, dove è stato firmato il Trattato di Pace dell’11 luglio 1859 fra Napoleone III e Francesco Giuseppe I d’Austria e il celebre Caffè Fantoni del 1842.
Provincia di Vicenza

La prima località è Valdagno, famoso centro laniero, che va orgogliosa del suo ex convento di Santa Maria delle Grazie, antico complesso risalente al Cinquecento. A pochi passi dall’ex convento si incontra Villa Valle-Orsini-Marzotto, ora Centro Culturale “Gaetano Marzotto”; per valore artistico questa è la villa più importante di Valdagno. Nei pressi di Villa Zanuso c’è invece un’antica filanda di seta, attiva sino agli inizi del Novecento; erano ben diciotto, le filande di Valdagno. Interessante infine è la “Città Sociale” (ora un quartiere oltre Agno); un modello culturale di integrazione tra fabbrica e società, voluto da Gaetano Marzotto Jr (1894-1972).
Altro centro della provincia vicentina è Schio, il cui nome deriva da scledum, che in latino medievale stava per “quercia”. Anche Schio è ricca di siti industriali: il Lanificio Rossi, fondato nel 1817, col tempo la più grande industria tessile italiana; i Lanifici Cazzola e Conte ecc.; da visitare i resti del Castello, risalente al 1412, la torre merlata e la chiesa sconsacrata. Tenera è la chiesetta di San Martino, in località Aste, che conserva un ciclo di affreschi del tardo Trecento.
Da Schio a Thiene il cammino è breve ma la “rivalità” è di lunga data! Il nome della città è di origine germanica e viene attestato per la prima volta nel 1152. Di poco posteriore (1332) è la chiesa di San Vincenzo Martire, l’edificio religioso più antico di Thiene; seguito da molti devoti è invece il Santuario della Madonna dell’Olmo, costruito nel 1610 dai padri Cappuccini. Nella contrada della Conca c’è invece Palazzo Cornaggia, del 1470; una residenza di campagna in stile gotico-veneziano, arricchita da una bellissima trifora nel piano superiore.
Proseguendo per i centri del vicentino, eccoci a Marostica, celebre anzitutto per la Piazza degli Scacchi e per le “partite” con personaggi e animali al naturale, che vi si svolgono in determinate ricorrenze. I monumenti di Marostica notevoli sono: il Duomo (Santa Maria Assunta) che risale con tutta probabilità all’VIII secolo e i Castelli (Inferiore, detto anche “da basso” e Superiore) edificati nel 1312, mentre la costruzione delle Mura ha preso avvio nel 1372. Ricca di anni e di storia, la piccola Marostica!
La meta successiva è una città molto nota e amata da tutti gli italiani: Bassano del Grappa, bagnata dal fiume Brenta. A Bassano vi sono alcune ville famose; ad esempio Villa Angarano Bianchi Michiel, concepita da Andrea Palladio intorno al 1548 il cui progetto è compreso nei Quattro Libri dell’Architettura dell’architetto vicentino. Molto conosciuta è anche Villa Ca’ Erizzo Luca, di origine quattrocentesca; conserva al suo interno numerosi affreschi, stucchi e mobili antichi di raro pregio e durante la prima Grande Guerra ha ospitato famosi poeti e scrittori americani, fra i quali Ernest Hemingway. Fra i palazzi di Bassano spiccano Palazzo Pretorio, ancor oggi protetto da una breve cinta muraria e Palazzo Sturm, nel quale ha sede dal 1882 il Museo della Ceramica. Il Duomo di Bassano è piuttosto antico (pieve documentata nell’anno 998) e conserva un crocifisso ligneo del XII secolo. Tra le altre chiese “antiche”, vanno ricordate la chiesa di San Francesco (1306) quella di San Donato (1208) e quella della Santa Croce (1124). Da ultimo, la Torre Civica del 1312 e il Castello degli Ezzelini, detto anche castello superiore. Una visita al Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini completa la gita a Bassano; giusto per bere una grappa beneaugurante nella celebre Grapperia Nardini.
Provincia di Padova

Nella zona dei Colli Euganei sono diverse le cittadine del padovano che meritano una visita, a cominciare da Este, che ha dedicato il proprio Duomo abbaziale a Santa Tecla che in antichità l’aveva salvata dalla peste. Il primitivo edificio religioso è stato abbattuto dal terremoto nel 1688 e lo stesso campanile, completato nel 1740, è stato eretto su un preesistente basamento dell’VIII secolo. La più antica chiesa di Este è però San Martino, dell’XI secolo. L’edificio che viene maggiormente visitato nella cittadina è il Castello Carrarese, costruito nel 1339 sulle rovine di quello estense; in cima al colle si trova il mastio, da cui partono le mura, fino a formare un poligono contornato a intervalli regolari da torri e dal restaurato castelletto del Soccorso. Infine la Torre Civica della Porta Vecchia, databile alla fine del XVII secolo.
Il secondo centro da visitare è Arquà Petrarca, che appartiene al consorzio dei borghi più belli d’Italia. Interessante è il Laghetto della Costa, uno dei siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi, dal 2011 patrimonio dell’umanità. Il nome della cittadina, originato dal latino Arquatum – che starebbe per “itterico”, malato d’itterizia – con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia nel 1868 ha cambiato nome aggiungendo quello del poeta che qui trascorse gli ultimi anni della sua esistenza.
In una zona vulcanica spenta sorge invece Abano Terme, i cui abitanti si chiamano “aponensi”. Il centro storico (città vecchia) gravita attorno al Duomo di San Lorenzo, il cui campanile è stato costruito in due epoche differenti: la base è del 900 d.C., mentre la parte superiore è del 1315. La facciata della chiesa è tuttavia recente e sostitutiva della facciata in stile neoclassico del 1905. L’interno della chiesa conserva diverse opere d’arte di notevole pregio, quali alcune tele della scuola di Jacopo Ceruti detto Il Pitocchetto.
Poca strada verso sud e si arriva a Monselice, con il suo Duomo Nuovo dedicato a San Giuseppe Operaio, in sostituzione della chiesa di Santa Giustina sulla Rocca (duomo vecchio) una costruzione romanico-gotica del 1250 circa; il campanile è invece in stile romanico lombardo. In cima al colle di Monselice sono conservati i resti dell’imponente mastio, il Torrione, voluto dall’imperatore Federico II di Svevia nella prima metà del XIII secolo.
Puntando ora decisamente verso il nord della provincia, si arriva a Cittadella, la città “murata”. La cerchia murata che circonda Cittadella (1220 d.C.) ha forma di ellisse irregolare e con l’abitato costituisce un complesso organico del più alto interesse storico, non solo per gli studi sui castelli ma anche per quelli di urbanistica. I ponti levatoi, mantenuti in servizio fino al secolo XVI, gradualmente sono stati sostituiti da quelli in muratura verso la prima metà del secolo scorso. Pregevoli sono il Duomo in stile neoclassico e il Teatro Sociale, un edificio storico situato all’interno della cinta muraria, lungo Porta Vicenza.
Provincia di Rovigo

La “capitale” del Polesine – detta anche capitale delle nebbie – vanta una collocazione geografica dai più definita “anfibia”, stretta com’è tra i fiumi Po e Adige e contornata dalle acque del Delta del grande fiume e dell’Adriatico. La zona è abitata da tempi remoti: l’antica Rhodigium era cinta da mura che ancor oggi formano la struttura urbanistica di Rovigo. Assieme alle rovine del castello altomedievale figurano i palazzi civili e religiosi (palazzo Roverella, Chiostro di San Bartolomeo e palazzo Roncale) sorti durante la dominazione della Serenissima. Famosa a Rovigo è l’Accademia dei Concordi, del 1580, sede della biblioteca e della pinacoteca. Fra i centri della provincia spiccano
Adria e Porto Tolle. Adria, attraversata dal Canal Bianco, è da sempre sede della cattedra della diocesi di Adria-Rovigo ed è sede di molti edifici adibiti a teatro. Porto Tolle è al contrario interessante per chi ama la natura e i silenzi del Delta padano. La curiosità di questo comune consiste nel fatto che è sparpagliato nel territorio con moltissime frazioni, in alcuni casi ben distanti le une dalle altre. Ca’ Tiepolo è il centro più importante nonché sede municipale.
Provincia di Venezia

La prima località della provincia di Venezia, terre basse e lagune, non può che essere Chioggia. Magnifica cittadina, solcata da canali e disseminata da calli e campielli, come Venezia: popolare ed elegante teatro di vita dei personaggi di Carlo Goldoni, che qui ha ambientato le sue famose “Baruffe Chiozzotte”. La Basilica di San Giacomo Apostolo, curiosità per i visitatori, contiene il ceppo sul quale, secondo tradizione, si sedette Maria con in braccio il Cristo morto. La vicina località di Sottomarina è luogo per le vacanze di mare molto frequentato.
Da Chioggia a Cavarzere il tragitto è breve. Questa cittadina è bagnata dall’Adige poco prima che giunga al mare. Gli argini lungo il fiume sono molto importanti e rivestono un deciso interesse architettonico: di fatto sono un antico muraglione in mattoni faccia a vista, decorato con porte finte e fornito di scalinate per accedere alla sommità. Interessante anche il palazzo Barbiani, costruito nel 1892 con la torre campanaria alta oltre 66 metri, una tra le più alte in Veneto.
Altra località della provincia di Venezia è Mira, con le sue chiese che datano dal Quattrocento in poi: Santa Maria Maddalena penitente della fine del quattrocento; San Nicolò Vescovo a Mira Porte fu fondata nel 1488 e molto rimaneggiata anche nell’Ottocento; San Giovanni Battista a Gambarare e Santa Maria Assunta a Borbiago, ricostruita alla fine del XVII secolo su un preesistente edificio religioso della fine del Trecento. C’è di che sbizzarrirsi, a Mira, nel visitare le Ville Venete; sono stati censiti circa 92 edifici di pregio tra ville, palazzi e barchesse isolate, tutti costruiti tra il XV e il XIX secolo, per lo più lungo il Naviglio del Brenta.
Il “nome” della cittadina di Dolo è piuttosto antico, risalendo al XIII secolo. E’ sempre stato luogo di villeggiatura dei veneziani che consideravano il Naviglio del Brenta l’ideale prosecuzione del Canal Grande. Per tale motivo Dolo è cicca di eleganti palazzi i cui salotti erano frequentati dalla nobiltà della città lagunare. Oltre al Duomo di San Rocco Dolo ha anche la zona dei Mulini e uno “squero”, cantiere per la fabbricazione delle barche.
Un deciso trasferimento verso la parte orientale della provincia ed ecco Portogruaro. Alcuni edifici religiosi di questa cittadina sono piuttosto antichi: ad esempio l’Abbazia di Summaga che risale all’XI secolo, la Chiesa di Sant’Agnese e quella dei Santi Cristoforo e Luigi, entrambe del XIII secolo. Il Duomo è dedicato a Sant’Andrea ed è provvisto di Torre Campanaria. Tra le architetture civili spiccano diversi bei palazzi, costruiti attorno al XV secolo; La Loggia Comunale o Municipio è del 1372 e interessanti sono infine i diversi Molini edificato lungo il corso del fiume Lemene, risalenti alcuni al XII secolo.
L’ultimo centro della provincia di Venezia è San Donà di Piave. Città relativamente “giovane” in fatto di edifici costruiti. Il Duomo di Santa Maria delle Grazie risale alla metà del Quattrocento ma è stato ricostruito poco prima della metà dell’Ottocento. Il Municipio, inaugurato con la presenza di Benito Mussolini, è stato edificato dopo la fine della Grande Guerra. Interessante, in località Caposile, è il Ponte a bilanciere che collega le sponde della Piave Vecchia poco prima della confluenza del Sile.
Provincia di Treviso

La località di Vittorio Veneto è strettamente collegata alla vittoria nella Grande Guerra del 15-18. Il Museo locale conserva reperti e documenti appositamente selezionati per mostrare al pubblico l’epopea e la grandezza di un conflitto terribile, ma sempre vivo nella memoria degli italiani. Interessante è inoltre visitare il Santuario di Santa Augusta, partendo dalla via Calcada, dietro l’abside del Duomo di Serravalle, borgo antico di Vittorio Veneto.
La città di Conegliano, altro importante centro della provincia di Treviso, ha ospitato per secoli una fiorente comunità israelitica. La città conserva molte architetture religiose: entro le mura e nelle immediate vicinanze sorgono le chiese più antiche e importanti (tra tutte il Duomo di San Leonardo), vecchi oratori e i monasteri superstiti, tre dei quali sopravvivono le strutture, restaurate e riadattate a nuove funzioni; sono gli ex Conventi di San Francesco, Sant’Antonio e quello dei Domenicani (noto come ex Caserma Marras). Il centro storico di Conegliano, di origine medievale, si concentra perlopiù lungo via XX Settembre (Contrada Granda) che scorre ai piedi del Colle di Giano, sulla sommità del quale si ergono la neoclassica Villa Gera e la parte superstite del castello medievale (attuale Museo Civico); l’intera area è tuttora in gran parte cinta dalle antiche mura. Altri luoghi d’interesse artistico si trovano anche fuori le mura; ad esempio diverse ville venete.
La successiva località della provincia di Treviso è Castelfranco Veneto, città natale del Giorgione, la cui famosa Pala è conservata in una cappella del Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta e San Liberale. L’elemento che maggiormente caratterizza Castelfranco è il Castello, che racchiude il centro storico. Compreso entro alte mura di mattoni rossi, ha sei torri. Un edificio di antica origine è l’ospedale di San Giacomo apostolo, la cui prima cappella di un Ospizio-Lazzaretto risale anteriormente all’anno 1000. Interessanti, nei dintorni di Castelfranco, sono le sedici Ville Venete tra le quali la Bolasco Piccinelli, comprensiva di giardino storico.
Da Castelfranco Veneto a Oderzo, insediamento paleoveneto, quindi municipio romano nel I secolo d.C. col nome di Opitergium. La Piazza Grande è una delle più famose piazze del Veneto per la sua particolare forma a palcoscenico. Su questa piazza affacciano il Duomo dedicato a San Giovanni Battista, la Loggia Comunale, il Torresin e il Torresòn (piccola e grande torre) e altri edifici storici, tra i quali Palazzo Saccomani e lo storico Caffè Commercio. Bella è anche Piazza Castello, pedonale, la seconda per estensione in città, con gli interessanti palazzi Porcia e Brugnera. Il Centro Storico di Oderzo comprende la parte romana, quella medievale e quella rinascimentale della città. Merita infine una visita anche l’area archeologica di via dei Mosaici.
Ultimo centro della provincia di Treviso, Montebelluna. Il Duomo dell’Immacolata Concezione è il principale edificio religioso della città, mentre Santa Maria in Colle è l’antica chiesa prepositurale, riedificata nel 1609 e completata a metà Settecento. Nella chiesa dei Santi Lucia e Vittore, a Biadene, è presente il primo affresco del pittore Gian Battista Tiepolo (datato circa tra 1716 e 1719). Il Palazzo Municipale è stato ricavato dall’ampliamento di un edificio rurale de metà Ottocento; interessante anche la Loggia dei Grani e alcuni edifici ottocenteschi tra i quali i palazzi Bolzon, Morassutti, Sarri Dall’Armi e Polin.
Provincia di Belluno

La Città Vecchia di Belluno è davvero romantica, fascinosa, adagiata com’è su un alto sperone roccioso tra Piave e Ardo e ornata da edifici tardo gotici e rinascimentali. Le antiche piazze, dei Martiri e delle Erbe, rievocano le non dimenticate descrizioni di Dino Buzzati, illustre figlio di questa terra, cuore di una vasta regione a carattere montuoso, compresa fra Trentino-Alto Adige Südtirol, Austria e Friuli e attraversata dal Piave e i suoi affluenti. Da visitare a Belluno sono la chiesa di Santo Stefano e il Duomo, costruito agli inizi del XVI secolo, con un campanile di 69 metri disegnato da Filippo Juvara; una delle più belle torri d’orologio del periodo barocco in Italia. Di notevole interesse, a Belluno, è il MIM (Museo Interattivo delle Migrazioni), che raccoglie infinite storie di Italiani all’estero e di stranieri accolti nel nostro paese; in modo particolare si raccontano gelatai e minatori: due professioni presenti più di altre nella vita di lavoro e migrazione del bellunese. Il centro più importante della provincia di Belluno è senza alcun dubbio
Feltre. Fra le architetture religiose anzitutto due “monumenti nazionali”: la Concattedrale di San Pietro Apostolo e la Basilica Santuario dei Santi Vittore e Corona; quindi il Vescovado Vecchio (sede del Museo Diocesano d’Arte Sacra): Fra gli edifici civili il Palazzo della Ragione (sede del Comune), Palazzo Pretorio (sede di uffici comunali), i Palazzetti Cingolani che ospitano attività artigianali e Palazzo Villabruna (sede del Museo Civico). Gradevole è anche il Teatro de la Sena, di recente restaurato. Fra le architetture militari, infine, il Castello di Alboino e la Porta Imperiale.
Già compresa nelle Alpi Dolomitiche, la “regina” Cortina d’Ampezzo, luogo di fama mondiale che nel 2026 ospiterà le Olimpiadi invernali. I luoghi di richiamo e di incontro di Cortina, attrezzature sportive a parte, sono la Basilica dei Santi Filippo e Giacomo, la Ciaśa de ra Règoles (o Casa delle Regole) in piazza Venezia, un tempo sede comunitaria del buon utilizzo del patrimonio collettivo fatto di edifici, pascoli e boschi, e il Comun Vècio (il municipio vecchio) situato in piazza Roma, centro amministrativo comunale durante la dominazione asburgica. Tra i centri minori della provincia di Belluno vale la pena ricordare due “curiosità”: Canale d’Agordo, caratteristico borgo storico ricco di affreschi e dipinti murari di carattere religioso, realizzati tra il 1600 e il 1700 da artisti locali. Dipinti di questo tipo sono presenti anche a Vallada Agordina e a Falcade; quindi Tambre, località nella quale ha sede una casa tutta speciale: la “Casa dei Libri”. Si tratta di una bellissima costruzione interamente realizzata in legno e piena di dettagli straordinari. Le pareti esterne, il tetto, la staccionata esterna la casa, sono scolpite in legno. Il tetto è un enorme libro aperto, sorretto da altri libri negli angoli. Una casa da “leggere” e, naturalmente, da vedere!.
Testo di Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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